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sábado, 5 de octubre de 2024

El ángel caído

Verita' sull'inferno1 d  · VEDETE  QUESTO DIPINTO ? Per secoli ha commosso, turbato ed emozionato milioni di persone e c’è un motivo se ancora oggi continua a far parlar di sé! Perché ha una storia incredibile dietro. Guardate questo viso. Dà i brividi, vero? Ecco, Lucifero, dopo essersi ribellato a Dio, viene cacciato dal paradiso. L’angelo è appena precipitato sulla terra, e Cabanel ve lo mostra proprio così, riverso a terra, quasi rannicchiato su sé stesso.  La schiena è contratta, le gambe piegate per la vergogna, le braccia intensione, come se stesse cercando di darsi la forza per sollevarsi da terra. Gli occhi cerchiati di rosso sono pieni risentimento. Molti vedono in questo sguardo soltanto un desiderio di rivalsa.Ma se osservate con più attenzione, noterete un dettaglio straordinario, qualcosa che non vi aspettereste mai di trovare sul volto del diavolo: una lacrima. Negli occhi di Lucifero brilla una lacrima, simile ad una goccia di cristallo, che gli scende sul viso. Il contrasto tra quegli occhi cerchiati di rosso e la lacrima che gli scivola sulla guancia fa tremare il cuore.Ecco, in quella lacrima c’è tutto: solitudine, vergogna, dolore, rimpianto. C'è l'evoluzione terribile dal Bene al Male, dall'Amore all'Odio, da prediletto a reietto.  L’angelo caduto, quello che era il più bello e intelligente di tutti, è precipitato dal cielo. La sua aura eterea sta già incominciando a svanire. Le sue ali stanno diventando nere. E allora piange perché conosce il dolore della perdita, la vergogna del fallimento e il rimpianto per il paradiso perduto. E il suo dolore è Umano. Nell’opera di Cabanel noi non vediamo il volto del Diavolo ma il volto dell’Uomo. In ognuno di noi alberga «il tormento di un angelo caduto, la nostalgia di un luogo lontano, di un'isola che non c’è, che sentiamo appartenerci e, al contempo, sfuggirci.» Ma soprattutto vi parla di una cosa, perché puoi anche avere tutto nella vita, bellezza, potere, ricchezza, privilegi, ma se ti manca questa cosa non hai niente. Non sei niente. La vera tragedia, ecco cosa vi mostra l’angelo di Cabanel, non è non essere amati, ma non saper amare.Fonte    Giovanni Stefanucci

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